Nasce a Chamonix nel Dicembre del 1946 ed è figlio del direttore commerciale della Rossignol (destino segnato quindi!!!)… Lo sci agonistico partirà per lui, comunque, tardi e cioè, com’era prassi in molte famiglie, dopo aver terminato gli studi a 20 anni… ecco a voi PATRICK RUSSEL!!!
La stagione 1969/70 vede Patrick Russel in continua progressione con varie affermazioni, va forte in gigante ed è fortissimo anche in slalom. Ha però due avversità: prima di tutto nello slalom ha un antagonista in casa che si chiama Jean Noel Augert e poi quella di veder sorgere all’orizzonte la stella di Gustavo Thoeni. Grandi duelli con Gustavo, troppo accanimento per Patrick che lascia il finale di Coppa al più furbo e calcolatore Karl Schranz per soli 3 punti di scarto. Dan otare in queste tre foto la caratteristica sciata a traccia larga di Patriclk, sicuramente in anticipo sui tempi…
Campionati del Mondo in Val Gardena, Russel si vede soffiare il titolo dello slalom per soli quattro centesimi di secondo e nessuno gli toglierà mai dalla testa di averlo perduto per aver aperto il cancelletto col bastoncino un istante prima di essere effettivamente partito. Nel gigante gli va molto peggio, una caduta nella prima prova lo relega al 14° posto, riuscirà a risalire all’ottavo posto nella seconda, grandi aspirazioni purtoppo svanite in un soffio…
Dalla semi-delusione dei Campionati del Mondo però, Patrick Russel riuscirà a continuare una stagione costellata di grandi e numerose affermazioni. Vuole il riscato alle prossime Olimpiadi in programma a Sapporo, si prepara col massimo impegno per questo appuntamento, ma la sfortuna, ancora una volta, gli si accanisce contro..era il 9 Gennaio 1972, nella prima prova del gigante di Berchtesgaden, Gustavo ottiene un tempo eccellente, che soltanto Russel riuscì a migliorare, ma …mon ebbe il tempo di gioirne, qualche metro dopo l’arrivo non riuscì a fermarsi in tempo e urtò contro la barriera, e il responso fu: frattura di tibia e perone.. (so che la zona di arrivo in quell’occasione venne ristretta, se non ricordo male, per mancanza di neve, riducendo di molto lo spazio “vitale” e qui ci sarebbe da discutere…) Addio Sapporo, addio Coppa del Mondo, immobile in un letto d’ospedale, a Patrick non resterà altro che seguire in tv gli eventi olimpici (poco lieti per i francesi)…