50 Anni dal Pokerissimo di Berchtesgaden di Michele Battaglin

7 Gennaio 1974 -> 7 Gennaio 2024 VALANGA AZZURRA PER SEMPRE

Lunedì 7 gennaio 1974…Berchtesgaden

1° Piero Gros, 2° Gustav Thöni, 3° Erwin Stricker, 4° Helmut Schmalzl, 5° Tino Pietrogiovanna

VALANGA AZZURRA, giornate che non si vivono spesso, cinque ragazzi, e l’impresa più strepitosa di tutti i tempi dello sci.

Clicca sul file sottostante per vedere il filmato inedito della gara

A pensarci bene però, questa splendida giornata, visto il momento di grazia della nostra nazionale, non  è da considerare così sorprendente, appena una settimana più tardi per poco non si è ripetuta a Morzine con Piero Gros ancora vincente su Gustavo Thöni giunto 3°, Erwin Striker 4° e Helmut Schmalzl al 5° posto, col solo Hans Hinterseer che si inserisce “con la forza della disperazione” fra i nostri azzurri e solo 15 giorni dopo ecco Gustavo conquistare il primo posto nel gigante di Adelboden con Piero Gros secondo, Erwin al 4° e di nuovo Helmut Schmalz al 5° posto, e questa volta appare anche Fausto Radici al 10° posto.

Giornate possibili solo a una squadra che non è mai stata così forte.. ma cosa c’era immediatamente prima di questo impressionante exploit…Natale 1973 siamo in piena austerity, alla domenica auto spente, sulle montagne mancanza assoluta di neve su tutto l’arco alpino fin sotto alle feste di Natale.A Natale e S. Stefano eccola arrivare, moltissima neve in Piemonte e quantità sufficiente nelle altre regioni. La vigilia di Natale del  1973 sulle nevi del Tonale si disputò il Gran Premio Pool che fornirà delle informazioni non completamente confortanti ai tecnici che si apprestano a seguire i nostri atleti in coppa del Mondo…Piero Gros sta vincendo tutto, sta attraversando un periodo prodigioso, si scontra all’ultima manche con un altro alfiere azzurro che sta correndo forte..lui con Erwin Stricker si sfidano all’ultimo sangue in un finale elettrizzante dove Piero vince con 15 millesimi di vantaggio..Il Gran Premio Pool precedente si disputò al Sestriere il 6 Dicembre del 1970 e allora vinse Gustav Thöni, che in quel momento si stava avviando alla conquista della sua prima Coppa del Mondo..Ma questa seconda edizione conferma il momento molto difficile di Gustav, sconfitto da Plank e Giuliano Besson..Al termine della prima fase di Coppa non ha ancora un puto in classifica, che vede al comando Klammer  con 51 punti con Piero Gros che lo segue a 48, gli altri italiani in classifica sono Plank  all’ottavo posto, Helmut Schmalzl al’undicesimo, Fausto Radici al diciottesimo, Erwin Stricker al ventesimo, Marcello Varallo al 24° Stefano Anzi al 28° e Giuliano Besson al 36°.  Che sensazione non vedere il nome di Gustavo.

Ma il gruppo Italia,  cresciuti  sulla  sua scia e, sapientemente condotti da uno stuolo di tecnici che lavoravano con sinergia e grande entusiasmo hanno raggiunto dei risultati  che vengono giudicati eccezionali dall’intero mondo dello sci internazionale. Oreste Peccedi e Luciano Panatti sono perfettamente inseriti in questo contesto, il loro meticoloso lavoro di perfezionamento tecnico è portato ai limiti dell’esasperazione, un lavoro ininterrotto sull’atleta.

Quello che sta facendo sensazione è la definitiva esplosione di Piero Gros, i suoi distacchi si misurano in secondi, straordinariamente sicuro, una potenza di gambe eccezionale gli rende possibile qualsiasi recupero, l’assoluta assenza di tensione e nervosismo prima e dopo la gara fanno il resto.

Gustavo Thöni non lo nasconde, vuole i Mondiali di Saint Moritz, e. forse, questo suo obiettivo, così fortemente voluto, può averlo in qualche modo condizionato.

Alle spalle dei due big si è imposto prepotentemente Erwin Striker. La sua progressione è stata altrettanto sensazionale quanto quella di Piero Gros. La sua stagione è iniziata senza avere diritto al primo gruppo in nessuna specialità e lui se lo è conquistato a suon di risultati, Franco Arigoni lo ha convinto a sciare un po’ meno sulle code e il suo baricentro è tornato in buona posizione e i risultati parlano.

Helmut Schmalzl è diventato un atleta di sicura garanzia, può contare in una tecnica pressochè perfetta e di una classe genuina che gli permette di mantenersi sempre nel giro dei migliori.

Tino Pietrogiovanna ha nel gigante la sua specialità preferita, a Berchtesgaden chiude il fantastico quintetto azzurro, letteralmente nuotando col pettorale n. 43 su una pista completamente spaccata.

Trionfo di atleti e trionfo di tecnici, la Nazionale Italiana è la più forte del Mondo, I mondiali di St. Moritz sono alle porte e ci sono quattro azzurri nei primi dieci posti in classifica)

Il Film Della Valanga Azzurra – Massimo Di Marco 2020

Il 7 gennaio del 1974 è un lunedì. Il Circo si é spostato a Berchtesgaden, nelle Alpi Bavaresi, l’attrazione dei pescatori che vanno a cercare i pesci nel Konigsee e degli sciatori che possono salire fino a 1800 metri. La Coppa del Mondo ha programmato il terzo slalom gigante della stagione, la formula prevede 7 gare per specialità. Questo é il teatro dove nasce la Valanga Azzurra.
A distanza di tanti anni se ne parla nelle scuole, negli Sci Club, in qualche bar di montagna, magari davanti ad una gara in televisione. Ma cos’é questa Valanga? La storia di questa gara non esiste da nessuna parte, tranne i giornali e le riviste di 46 anni fa. Quindi, ricordiamola.

Prima manche. Traccia Oreste Peccedi (Ita). Lunghezza 1510 metri. Dislivello 320 metri. Porte 43. Il disegno é piuttosto veloce.

1. Pierino Gros (Ita) 58″96
2. Gustavo Thoeni (Ita) a 90/100
3. Helmuth Schmalzl (Ita) a 1″52
4. Max Rieger (Ger ) a 1″63
5. Erik Haker (Nor) a 2″02
6. Josef Pechtl (Aut) a 2″23
7. Engelhard Pargaetzi (Sui) a 2″33
8. Leopoldo Gruber (Aut) a 2″34
9. Wolfgang Junginger ( Ger) a 2″45
10. Erwin Stricker (Ita) a 2″54
10. David Zwilling (Aut) a 2″54
12. Franz Klammer (Aut) a 2″56
13 Tino Pietrogiovanna a 2″60
14. Joahan Kniewasser (Aut) a 2″66
15. Claude Perrot (Fra) a 2″73
15 Josef Odermatt (Sui) a 2″76
15. Ilario Pegorari (Ita) a 2″91

Seconda manche. Traccia Kuno Messman ( Ger).Lunghezza 1510 metri. Dislivello 320 metri. Porte 43. Il disegno è angolato.

1. Pierino Gros (Ita) 1’08″04
2. Erwin Stricker (Ita) a 29/100
3. Tino Pietrogiovanna (Ita) a 1″17
4. Gustavo Thoeni (Ita) a 1″33
5. Claude Perrot (Fra) a 1″66
6. Franz Klammer (Aut) a 1″67
7. Engelhard Pargaetzi (Sui) a 1″88
8. Helmuth Schmalzl (Ita) a 1″96
9. Josef Pechtl (Aut) a 2″01
9. David Zwilling (Aut) a 2″01
11. Erik Haker (Nor) a 2″13
12. Adolf Roesti (Sui) a 2″31
13. Leopoldo Gruber (Aut) a 2″32
14. Wolfgang Junginger (Ger) a 2″48
15. Joahn Kniewasser (Aut) a 2″61

Traguardo

1. Pierino Gros (Ita) 2’07″00
2. Gustavo Thoeni (Ita) a 2″23
3. Erwin Stricker (Ita) a 2″83
4. Helmuth Schmalz (Ita) a 3″48
5. Tino Pietrogiovanna (Ita) a 3″77
6. Erik Haker (Nor) a 4″15
7. Engelhard Pargaetzi (Sui) a 4″20
8. Franz Klammer ( Aut) a 4″23
9. Josef Pechtl (Aut) a 4.24
10.Claude Perrot (Fra) a 4″39
11. David Zwilling (Aut) a 4″55
12. Max Rieger ( Ger) a 4″56
13. Leopoldo Gruber (Aut) a 4″66
14. Wolfgang Junginger (Ger) a 4″93
15. Adolf Roesti (Sui) a 5″24

Cinque azzurri ai primi 5 posti, è una vera Valanga che entra nella storia dello sci e non ne uscirà più. Pierino Gros, il portabandiera di questa clamorosa affermazione di squadra, ha stravinto la gara tanto sul veloce che sul tecnico. L’austriaco Hansi Hinterseer doveva essere in grande avversario. Ma è partito col 15, conosceva i tempi degli altri ed è andato incontro a rischi folli che alla fine l’hanno steso. Erwin Stricker nella prima manche si é inchiodato ed ha dovuto risalire. Non si é disperato. Nel rifugio dove tutti sono andati a bere una cosa calda nell’intervallo ha raccontato il suo errore con la sua troppo simpatica teatralità. ” Ho lottato come una bestia, ho visto il drago e gli ho tagliato la testa”. Poi ha scommesso che sarebbe entrato fra i primi tre ed a fine gara è andato a riscuotere raccogliendo le vincite in un cappello. Chapeau a Tino Pietrogiovanna che è partito con il 43. Ne ha fatti fuori 38 aggrappandosi con le braccia all’aria, in puro “stile-elicottero”. Il soprannome gli resterà incollato addosso per sempre. Sempre al limite, tra la pista e un decollo orizzontale. La gara si svolgeva in alto e Berchtesgaden è a 550 metri di quota. Quindi il viaggio in seggiovia durava un bel po’. I fotografi quando hanno visto 3 azzurri sul podio hanno scaricato i rullini e sono corsi via per trasmettere le foto. In seggiovia hanno sentito l’altoparlante e una voce esaltata che parlava di Helmuth Schmalz quarto. Forte. Però la foto del podio c’era già. Quando Tino Pietrogiovanna si è infilato dietro Schmalzl la notizia non era più il podio ma una gara divorata da 5 italiani. Il solo fotografo rimasto sul campo era italiano (pure lui): Massimo Sperotti. E’ stato l’unico a fotografare la Valanga Azzurra. E ha venduto questa foto per 30 anni.

La foto lanciata dall’agenzia Associated Press con i primi quattro italiani al traguardo. Tutti pensavano che la gara fosse veramente finita con quel poker italiano già eccezionale. Ma doveva scendere ancora l’«elicottro» Tino Pietrogiovanna… e tutti i fotografi se n’erano andati. Tutti Tranne uno: Massimo Sperotti (a destra), l’unico a restare e a scattare la foto dei cinque insieme, la foto storica dei «cinque di Berchtesgaden» (a sinistra). I giornalisti presenti sul posto erano due, Piero Ratti e Giorgio Viglino, inviati rispettivamente della «Gazzetta dello Sport» e de «La Stampa». Ma fu un altro inviato della Gazzetta, Massimo Di Marco, che nel 1966 aveva già fondato Sciare, a scrivere nei giorni seguenti sulla «rosea» della «Valanga Azzurra»

Ecco Nevesport del 10 Gennaio 1974 che potrete trovare, su questo stesso sito, in versione integrale a questo indirizzo: https://www.sciatoridepoca.it/?p=7967

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